Ma ciao.
Subito un messaggio ai permalosi – sono in tanti, spesso ignorano di esserlo o peggio mentono dicendo che non lo sono –: se siete di luna storta evitate di leggere questo post; se volete allenare la vostra apertura mentale, unitevi a coloro che lo leggeranno.
L’ho scritto perché i permalosi appena leggono “poveraccio” si sentono attaccati e/o difendono la “categoria”.
Ai permalosi ricordo, primo, che so cosa significa viaggiare con le pezze al c . . . perché l’ho sperimentato io per primo, e secondo che mai e poi mai mi dimenticherò di come ci si sente, anche se adesso le cose mi vanno piuttosto bene.
Non solo.
Il primo problema dei poveracci è proprio sentirsi vittime di “qualcuno” o “qualcosa”, quando nella maggioranza dei casi sono “così” a causa dei loro errori… ma è chiaro, i permalosi insorgono.
Nelle tre giornate di #ParrucchierePRO Torino, che abbiamo ultimato ieri (a proposito, un abbrabacione speciale ai 146 che erano lì!), ho ripetuto almeno una decina di volte che:
QUESTO MERCATO È MERITOCRATICO.
TI DÀ E TI TOGLIE IN BASE AI TUOI MERITI O AI TUOI DEMERITI.
Se le cose ti vanno bene è difficile che sia – come pensano molti poveracci – una questione di “culo”, è più probabile che sia perché ti meriti certi risultati.
Idem se non li meriti.
Se stai facendo le cose giuste stai producendo i risultati sperati; se non li stai ottenendo, quasi certamente significa che stai facendo le cose sbagliate.
Lo so, chi sbaglia non è d’accordo.
Perché è CONVINTO di fare le cose giuste.
Quando non è così.
Vuoi che te lo dimostri?
Lo faccio mandandoti a… in bagno.
MA NOOO, mica è un insulto!
Ti chiedo di andare in bagno e vedere se il rotolo di carta igienica “scorre” dal lato più vicino al muro o dall’altro… a fine post nel “PS” ti chiarirò il perché.
Tu intanto verifica ok?
Continuiamo.
Oggi non è più sufficiente essere titolari di partita Iva per potersi definire “imprenditori”.
A confermartelo ci sono le oltre trecento imprese che falliscono ogni giorno.
E più in specifico i due saloni su cinque che aprono e chiudono ENTRO UN ANNO.
Da Messina a Trieste ad Aosta, in città come in periferia, come nel paesino, a cento metri di distanza l’uno dall’altro, puoi trovare un salone in difficoltà ed uno in crescita.
Ad influenzare più o meno positivamente l’andamento dell’attività è la #MentalitàImprenditoriale di chi la gestisce.
Questo breve post vuole farti riflettere da una specifica prospettiva su questo aspetto.
Di qui il titolo.
Modalità Professionista. Modalità Imprenditore. Modalità poveraccio
In modalità Professionista valuti in primis quanto ti costa o quanto ti rende un’ora di lavoro.
Quando valuti un servizio, parti dal suo costo, o dal tempo che impieghi ad eseguirlo; se valuti un collaboratore, ti chiedi quanti clienti possa fare in un’ora o in un giorno; se valuti un corso, conteggi le ore, senza dedicare troppo tempo al contenuto.
Il tempo diventa la prima unità di misura ed influenza tutto il resto.
ORA,
se sei un avvocato, ci sta.
Se sei un parrucchiere… meno.
La modalità professionista tende a farti accentrare certe attività, della serie “come fai le cose tu non le fa nessuno”.
In modalità Imprenditore, invece, SEI FOCALIZZATO SUL RISULTATO.
Devi valutare un servizio? Parti dalla sua marginalità, e da quanto è utile a portare in salone Clienti Ideali; se valuti un collaboratore, ti chiedi come e quanto cresca il valore del vostro gruppo di lavoro; se valuti un corso, analizzi con attenzione i contenuti per capire se e come li potrai portare in salone.
Posso assicurarti che quando gli Imprenditori della Bellezza adottano questa #MentalitàImprenditoriale accompagnata dalla #VisioneStrategica, i risultati tendono a lievitare in modo sostanziale e in tempi veloci.
… E la modalità poveraccio?
Devi valutare un servizio parti dal fatto che la gente ha pochi soldi da spendere, e lo svendi, o lo sconti; se valuti un collaboratore ti rifiuti di assumerlo, perché hai paura che non renderà mai abbastanza; se valuti un corso, cerchi quello che ti costa meno, dimenticando perché avevi pensato di frequentarlo.
ESSERE POVERACCI VA BEN AL DI LÀ DELLA PROPRIA CONDIZIONE ECONOMICA.
È proprio un modo di pensare, che, come abitudine, diventa purtroppo un modo di essere.
Ci sono Imprenditori della Bellezza che affrontano momenti duri, ma tirano la cinghia ed avanzano con coraggio, senza tirarsela “per finta”, apparendo per ciò che non sono.
Per quanto siano in rosso, questi, poveracci non lo sono.
E presto o tardi il loro atteggiamento renderà loro merito.
Invece ci sono poveracci che ce l’hanno col mondo.
Che essendo in difficoltà, diventano meschini, adducendo al fatto che “sono costretti”; quando non è affatto così.
Come detto si sentono vittime di “qualcuno” o “qualcosa”, e ciò li acceca di fronte alla “vera verità”: hanno commesso – stanno commettendo errori.
C’È UNA LEZIONE DA APPRENDERE.
Essere poveri va ben oltre il conto in banca o il cassetto.
Cominci a insospettire i clienti, ad infastidirli, a NON soddisfarli.
Perdi fiducia, e ne togli al tuo team.
Tre consigli per essere “solo” poveri in cassa e non in testa?
Eccoli.
- rifiutati di cedere a compromessi, non diventare piccolo in salone, continua a fare del tuo meglio, se devi saltare un pasto, saltalo, ma rifiutati di squalificare ciò che fai in salone;
- chiediti cosa puoi fare in concreto per lasciarti alle spalle questa situazione. Ricorda che se continui a fare le stesse cose, continuerai ad ottenere gli stessi “risultati”;
- continua a mettercela tutta, a regalare sorrisi, ad esprimere al meglio il tuo talento; anche perché i sorrisi che dispensi sono sorrisi che regali anche a te stesso.
PIÙ RAGIONI DA POVERO, PIÙ LO DIVENTI.
Cerca di capire quando è vero risparmio e quando invece stai sprecando denaro, denaro che non entrerà mai nelle tue tasche.
C’è chi ha fatto i salti per investire mille euro in #ParrucchierePRO, salvo poi incrementare i suoi incassi di cinque, dieci volte, ogni mese.
C’è chi ha risparmiato quei mille euro… e continua a non riuscire a far quadrare i conti.
C’è chi risparmia sulle vetrine, sugli asciugamani, sulle cartine, sulle luci accese quando il salone è chiuso… ma queste scelte lo renderanno sempre più povero, di certo non più ricco.
PIÙ RAGIONI DA POVERO, PIÙ LO DIVENTI.
È principalmente per sottolineare questo che ho scritto il post.
Questa volta ho scelto di non scrivere agli Imprenditori della Bellezza che stanno facendo i soldi a palate seguendomi. Stavolta ho scritto a chi è in difficoltà e rinuncia a seguirmi, dichiarando che non se lo può permettere.
A loro scrivo – di nuovo – che
PIÙ RAGIONI DA POVERO, PIÙ LO DIVENTI.
Chi smette di formarsi per risparmiare denaro è come se si tagliasse una gamba per perdere peso.
Chi smette di fare l’imprenditore, smetterà di esserlo.
Si precluderà ogni speranza, ogni chance di rinascita.
Il primo, indispensabile passo, quello che spero questo mio post ti spinga a muovere, è diventare consapevole che, se sei in una situazione critica, è per via delle scelte che hai fatto o non hai fatto.
PUNTO.
Non è colpa di niente e nessun altro.
E questa, se ti abbatte, se ti fa sentire in colpa… è anch’essa una scelta. Sbagliata.
Piuttosto,
SENTITI IN GRADO DI MIGLIORARE LE COSE.
Smettila di pensare che sai già tutto: se così fosse, saresti ricco; di pensare che “risparmiare” sia l’unica soluzione; smettila di pensare che un periodo di difficoltà sia qualcosa di permanente, quando non è così; di pensare che non c’è niente che puoi fare, quando non è così; smettila di pensare che è colpa tua, perché tu sei soprattutto la tua possibile soluzione; smettila di pensare da povero: è il primo passo per smettere di esserlo.
Non è ragionando da povero che diventerai ricco.
Non vale solo in termini di euro: vale per te, come persona.
#VivereèScegliere
Scegli bene.
PS: la foto che allego al post ti svela il verso giusto in cui devi far scorrere la carta igienica.
Eppure si calcola che tre rotoli su quattro vengano posizionati al contrario.
I motivi? Sono due:
– il primo motivo è che lo hanno messo come gli avevano insegnato altri, ignari anch’essi di sbagliare (morale: scegli bene da chi imparare, o sbaglierai come sbagliano loro);
– il secondo motivo è che erano convinti che andasse messo così… e quando proveranno a voltarlo, capiranno che è decisamente meglio (morale: non smettere mai di imparare).
Se vuoi smettere di sbagliare puoi assicurarti uno dei posti rimasti per #ParrucchierePRO Bologna a giugno.
Trovi tutto qui:
www.parrucchiere.pro