Tutte le piattaforme di social media si stanno sempre più concentrando sui video: questo perché gli utenti, soprattutto i più giovani, dedicano gran parte della loro attenzione a questa forma di contenuto, viste le numerose possibilità di fruizione e di interazione.
Instagram ha raggiunto il traguardo di 1 miliardo di utenti, e sta sviluppando la possibilità di inserire video fra i contenuti. Ma in realtà tutti i social media si stanno impegnando a rosicchiare pubblico alla televisione tradizionale. Anche Snapchat, l’app utilizzata da ragazzi molto giovani, ha implementato la sezione “Discover” che ibrida contenuti di utenti e di editori. E Twitter sta concedendo sempre più spazio ad eventi in diretta streaming.
Tutte sfide incrociate che hanno come obiettivo principale quella di muovere concorrenza a YouTube, il colosso dei video di proprietà di Google dal 2006 che conta all’incirca 2 miliardi di utenti. Contrastare la loro leadership non sarà semplice, ma in ogni caso il video si appresta a diventare il contenuto “principe” del web. Questo anche perché le possibilità di monetizzare in maniera consistente attraverso gli annunci degli inserzionisti pubblicitari è molto alta e appetibile.
Per quanto riguarda le differenze dei video verticali – come quelli di Instagram e Snapchat – e di quelli orizzontali – come quelli di YouTube e Facebook – non è ancora chiaro quale sia, almeno potenzialmente, il più efficace.
Recentemente YouTube ha annunciato che gli autori di video più seguiti – si parla di almeno 100.000 iscritti al proprio canale – avranno la possibilità di monetizzare i contenuti da loro prodotti, come per esempio la possibilità di proporre un abbonamento a tariffa mensile.