Subito questo post ti sembrerà un’autocelebrazione…un attimo dopo ti renderai conto che stai per ricevere un suggerimento prezioso!
Comincio col rispondere pubblicamente all’ennesima domanda: «lele, ne ho fatti di corsi e ne ho visti di formatori, ma come te… Mamma mia, complimenti! Ma come mai non lavori per qualche multinazionale?».
Eccola! La stessa domanda, praticamente alla fine di ogni corso. Ma se quelli che devono scegliere i formatori…non hanno esperienze e competenze per farlo, e/o hanno una fottuta paura di sbagliare, chi sceglieranno? Il più famoso, non il più bravo!
Quindi da un lato io devo impegnarmi per diventare “famoso”, pur continuando ad essere bravo…dall’altro posso scegliere di NON PROPORMI ALLE MULTINAZIONALI e arrivare agli acconciatori – alle estetiste mediante canali diversi. Che poi è quello che ho scelto di fare.
Sono passati anni da quando ho concluso la mia esperienza professionale in una grande azienda, anni; e ancora l’altro giorno ho ricevuto più di un messaggio durante un evento per il lancio di un loro mega progetto… messaggi simili, ben rappresentati da uno: «lele, quanto ci manchi, quanto vorrei che ci fossi qui tu adesso!».
In troppe imprese se vuoi fare carriera devi somigliare più a uno “yes man” (significato del termine: “persona che dà facilmente il proprio consenso, che accondiscende servilmente ai propri superiori”) piuttosto che a un innovatore, capace e pensante.
Proporre un nome famoso e andare incontro ad un flop fa comunque salvare la faccia agli yes man, a quei quadri e/o manager messi lì dai loro superiori per fare… niente, o meglio per fare i soldatini ubbidienti.
Se “non è famoso” rischi di diventare tu, yes man, il capro espiatorio. Molte multinazionali, esattamente come molti saloni, stanno incontrando difficoltà immani, di fatto superiori anche a quelle imputabili alla crisi. Come mai? Anche perché annoverano troppi yes man.
Manca la creatività, il coraggio, un autentico desiderio di innovare, accettare il rischio, sperimentare. Vengono preferite persone condiscendenti ad altre orientate al risultato, responsabili, cocciute: non guardare a chi ti dice che non è così! Guarda alle persone che ha assunto, o a quali problemi lamenta nel suo staff!
TROPPI ACCONCIATORI ED ESTETISTE (ma, ahi noi, è un po’ prerogativa di tanti imprenditori) COMMETTONO LO STESSO ERRORE: cercano cloni, persone che gli assomiglino, che facciano quello che viene detto loro, meglio se senza fiatare, senza pensare. Una domanda viene colta come insubordinazione. Ma è un dramma diffuso, mica riguarda solo il mondo hair&beauty.
Mio figlio ha preso un nove; per quanto mi hanno detto anche i suoi amichetti, lui aspirava al dieci e ha chiesto alla professoressa il motivo per cui un altro compito di un suo compagno, identico al suo, fosse stato valutato dieci e il suo no…la professoressa si è inviperita, le ha detto che è lei a decidere, che avrà avuto i suoi buoni motivi…ma non glieli ha spiegati.
Chi parla dà fastidio. Chi pensa dà fastidio. È più facile dominare chi non crede in niente. Per questo i poteri forti si impegnano così tanto per toglierci la speranza, diventiamo più docili.
Steve Jobs, raccontato da Jay Elliot nel libro “Steve Jobs – L’uomo che ha inventato il futuro”, in un incontro con una sua squadra appena formata, fece consegnare loro una t-shirt con su scritto “Pirates! Not the navy”, ad affermare che “ci siamo dentro tutti, tutti possono portare problemi o soluzioni, suggerimenti o rivoluzioni”.
Insomma uno spirito orientato al futuro, all’azione, al cambiamento come opportunità.
«lele mica sarà stata una t-shirt a fare di Apple ciò che è ora». In effetti no: è la mentalità che c’è dietro ad aver fatto la differenza! Per la cronaca, in Apple gli “yes man” venivano licenziati appena venivano individuati, magari anche solo in mensa, o durante una riunione, o perché no in ascensore.
Pensaci, la prossima volta che vuoi assumere un cagnolino…quello va meglio al parco o sul divano: nella tua impresa porta persone che in comune con te hanno i tuoi valori più importanti, per il resto cerca pirati, e sii il loro capitano!