Finito il tempo dei clienti “basta che paghino”, oggi è il tempo della clientela in target. Per ogni parrucchiere c’è una clientela ideale: primo passo definirla, secondo passo farla arrivare in salone utilizzando una strategia di marketing efficace. Una marcia in più con la “clientela sociale”. I consigli di Lelio “lele” Canavero, partner di crescita dei parrucchieri.
Qual è il primo pensiero di un parrucchiere quando apre il salone al mattino? Naturalmente i clienti!
Ma se il parrucchiere pensa di stare sulla porta del salone e aspettare che i clienti entrino ha commesso il primo degli errori. E se accetta di far entrare qualunque cliente, “basti che paghi”, ha commesso anche il secondo errore.
Scegliere la clientela ideale
Fino a ieri i parrucchieri avrebbe fatto carte false per avere chiunque in salone, mentre oggi stanno imparando quanto sia importante scegliersi i clienti. Come si dice comunemente, avere una clientela in target. In target con cosa? Con la propria capacità di rispondere ad uno specifico bisogno. Si può trattare del bisogno di trattare i capelli sottili, o di avere una colorazione duratura, o di avere schiariture naturali, o di esprimere uno stile inconfondibile, e così via.
Faccio un semplice esempio. Un parrucchiere ha il 90% di clientela femminile in salone; su 200 clienti, 180 sono femmine e 20 sono maschi. A prima vista può sembrare logico conservare quel 10% di ometti in nome del “tutto fa brodo… basta che paghino”. Ma se si riflette anche solo un minuto è chiaro che quei 20 uomini vanno semplicemente… eliminati. Per ogni uomo che entra c’è una donna che non torna e all’incirca due che non entreranno mai. In alternativa, gli uomini vanno almeno raddoppiati e portati ad una massa critica che consenta, ad esempio, di attrezzare un’area only men.
Dunque il parrucchiere deve scegliersi la clientela. È ovvio che dovrà meritarsela! E proprio qui sta il punto: prima di meritarla, e per meritarla, deve sapere con precisione che tipo di clientela vuole avere in salone.
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