Se esistono regole, non esistono eccezioni, oppure sono esse stesse delle regole.
Mi piace un sacco.
Quando parlo di regole, del fatto che le rispetto e chiedo agli altri di rispettarle, e via così,
piovono mi piace, complimenti, consensi.
Poi quelle stesse persone dei mi piace, complimenti, consensi,
si arrabbiano quando anche a loro chiedo di rispettare le regole.
Va che son forti eh.
Come dire che LE REGOLE VANNO BENE QUANDO RIGUARDANO GLI ALTRI.
Se riguardano “me”, allora valgono anche le eccezioni.
Per esempio,
UNA REGOLA PER GLI ALLIEVI AVANZATI
Non esiste recuperare una Coaching CLASS.
La regola è questa.
Punto.
Anche due eccezioni sono diventate due REGOLE.
Prima eccezione: un lutto in famiglia.
Seconda eccezione: il parto.
Fine.
Perché qualunque altra eccezione è considerata nulla.
NEL RISPETTO DI CHI RISPETTA LE REGOLE.
È molto semplice.
E lo è per tutti, finché non arriva l’eccezione.
Solo che qui l’eccezione non esiste.
L’eccezione è la tomba della regola.
A meno che, come nel caso del lutto o del parto,
l’eccezione diventi una regola.
Lo stesso vale per i corsi a numero chiuso.
Qualcuno è a casa perché qualcun altro ha prenotato il posto.
Noi sosteniamo dei costi ed anche in base ad essi calcoliamo il costo di un ingresso.
Non esiste eccezione per cui una persona possa disdire all’ultimo minuto e chiedere i soldi indietro!
1. Perché qualcuno è rimasto fuori.
2. Perché i costi sono quelli e le entrate devono esserlo altrettanto.
E non c’entra se siete miei clienti da un giorno o da un anno o da una vita!
Non è violando le regole che posso dimostrarvi quanto vi amo, e che i clienti non sono tutti uguali: è per esempio dandovi modo di avere la priorità su un corso, o garantirvi delle condizioni straordinarie per un rinnovo.
NON CERTO violando una regola, che è un patrimonio comune di tutti noi insieme.
Tranquilli!
Troverete un mucchio di miei colleghi che quando gli parlerete di questo post vi diranno «vedi? Con noi non funziona così!».
Quando si travestiranno da gatto e volpe senza che voi vi siate trasformati in Pinocchio, ricordatevi di come vi sentite VOI quando all’ultimo minuto una cliente disdice una serie di servizi e trattamenti… o peggio ancora non viene e manco vi avvisa.
E voi lì, con le mani in mano, a pagare i collaboratori e voi stessi.
Loro invece a casa o altrove a pensare: «Eh, che sarà mai! Coi soldi che le lascio vorrà dire che per una volta…».
Se voglio far funzionare le vostre imprese,
per prima cosa devo far funzionare la mia.
E le regole che scegliamo
sono uno strumento indispensabile per riuscirci.
Per questo funzioniamo,
per questo facciamo funzionare voi.
Viva le Regole.
Buon Lavoro!
PS: da noi i cattivi pagatori prima li abbiamo avvisati e poi abbiamo deciso di non ammetterli più ai nostri corsi. Un pochino è anche per questo se raramente ai miei corsi trovate gente distratta che si fa i fatti propri, invece di concentrarsi. “Vivere è Scegliere” vale anche per i Clienti, e per le Regole.