Ci sono momenti nei quali mi ritrovo tra l’arrabbiato e il tormentato.

Se scrivo o dico ciò che penso, rischio di venire frainteso.

Se non lo scrivo o non lo dico, rischio di venire frainteso.

Considerato che non sono un chirurgo, né il capo di chissà quale stato, dovrei prendermela ben meno.

Invece no.

Perché?!

Perché mi sento RESPONSABILE.

Fatico a capire perché quegli stessi parrucchieri che affermano di “lavorare mossi dalla passione”, non riescano a riconoscere che anche altri, come il sottoscritto per esempio, mettano la passione in testa a tutto.

Passione per ciò che faccio, Passione per chi lo faccio.

Certo sono un imprenditore!

Un imprenditore che affianca altri imprenditori!

Come potrei insegnare a te ad accompagnare la tua passione con buoni profitti… se io non pensassi a far funzionare la mia impresa?

Ce ne sono già abbastanza di parrucchieri che hanno fallito nella gestione dei propri saloni… e dopo averli chiusi si mettono ad insegnare ai colleghi come tenerli aperti!

Lo ripeto: mi sento RESPONSABILE.

Mi sento responsabile dei tuoi RISULTATI.

Perché so bene che i miei sono la conseguenza dei tuoi.

Tu ed io, probabilmente, condividiamo una convinzione.

Siamo entrambi convinti che il nostro lavoro – il tuo e il mio intendo – siano DIFFICILI.

Tu oggi ti ritrovi a dover fare i conti col marketing prima che con i capelli.

Devi pensare ai Numeri, al Team, alla conquista e fidelizzazione della Clientela, alla concorrenza sleale, al caro bollette, ai pagamenti elettronici.

SE vuoi “lavorare con passione” devi imparare a far funzionare la tua impresa, non solo le tue mani!

Per me è lo stesso. LO STESSO!

Perché ho scelto te.

Ho scelto i parrucchieri.

Li scelgo da VENTISETTE anni.

E credimi, non siete facili.

A volte siete troppo permalosi.

A volte siete troppo creduloni.

A volte volete tutto e subito, e vi avventurate in scorciatoie che vi costeranno care.

Ora, torniamo all’inizio dell’articolo.

Se scrivo o dico ciò che penso, rischio di venire frainteso.

Se non lo scrivo o non lo dico, rischio di venire frainteso.

Quando alzo i toni, in un post o in un video non fa differenza, c’è subito chi afferma che “mi arrabbio”.

Se non lo facessi, se facessi il ruffiano, assecondando o giustificando i vostri errori, ci sarebbe chi afferma che “me ne frego”.

LA VERITÀ È IN QUESTI VENTISETTE ANNI.

In questi ventisette anni trascorsi insieme CON i parrucchieri.

E soprattutto, la verità è in questi ultimi sei, sette se consideriamo il 2023.

Con la creazione del Sistema di Marketing per Parrucchieri che ho chiamato ParrucchierePRO, ho permesso a CENTINAIA di voi (centinaia, non tre gatti) di evolvervi in #ImprenditoridellaBellezza.

Le testimonianze sono sotto gli occhi di tutti.

Non ho scritto che “tutti” i Parrucchieri Pro si sono evoluti in Imprenditori della Bellezza!

Centinaia sì, ci sono riusciti.

A volte avrei potuto essere più “morbido”.

A volte avrei dovuto essere più “duro”.

A volte avrei potuto fare meglio di “così”.

Ma c’è un fatto, innegabile, evidente. Doppio.

È chiaro che di voi mi importa veramente.

È chiaro che posso esservi molto utile.

Volete giudicarmi?

Giudicatemi in base ai RISULTATI.

Ai vostri intendo.

A quelli che ottengono i miei allievi.

A volte, se non vi spronassi, sottovalutereste certe scelte.

A volte, se non alzassi i toni, continuereste a commettere certi errori.

In ogni caso, ho mai mancato di rispetto a qualcuno? MAI!

I miei allievi sanno che su di me possono contare, praticamente sempre.

Solo un cieco può “non” vedere il mazzo che mi faccio per accompagnarvi nella vostra evoluzione!

Nel gruppo facebook Gruppo Imprenditori della Bellezza, invece, ogni tanto scelgo di ignorare o di rimproverare.

Devo riscrivere il perché?

Perché mi sento RESPONSABILE.

Mi sento responsabile dei tuoi RISULTATI.

Invito sempre a giudicare le persone in base a quello che FANNO, non a quello che dicono.

Di pagliacci che sanno solo parlare e sparlare, ce ne sono moltitudini.

Ma se volevo avere a che fare con dei pagliacci, mi aprivo un circo.

Diffidate dei parlatori seriali: di coloro che sanno solo parlare, e spesso sparlare, degli altri.

Date retta a chi fa, dimostra, produce, costruisce!

Perché a volte, se non lo fate, vi ritroverete nelle peggiori mani possibili.

Mani incapaci, mani sporche, mani maligne, mani cattive, mani scaltre, mani inutili.

Ora, concentriamoci su ciò che possiamo fare, tu ed io, insieme.

Concentriamoci sul “noi” e lasciamo fuori il resto.

Devi sapere che in queste ultime settimane mi sono chiesto se io stia facendo ciò che è giusto.

Per me e per voi intendo.

Magari non ci avrai fatto nemmeno caso, ho smesso di scrivere i post del mercoledì.

E non ho ancora ripreso con le #giovediretta.

Perché?

Perché dovevo riflettere, se continuare ad essere utile a tanti, qui, o se dedicarmi esclusivamente a “pochi” (in verità parliamo di oltre seicento): i miei Allievi.

Mi sono trovato troppe volte a dirmi:

Lele ma chi te lo fa fare?!

Poi mi sono dato una risposta.

Una risposta che mi ha spinto a continuare a fare ciò che faccio, almeno fino all’estate prossima.

Lele ma chi te lo fa fare?!

…Lele!

Nel 2016, quando progettavo Parrucchiere Pro, mi sono promesso di evolvere questa categoria.

E in questi giorni mi sono ripetuto che sì, posso evolverla.

DEVO EVOLVERLA!

Perché è emozionante vedere come tanti di voi, seguendomi, sono diventati #ImprenditoridellaBellezza!

Quante emozioni mi state regalando!

Quante gioie stiamo condividendo!

Dunque, i fatti battono le chiacchiere.

I FATTI BATTONO LE CHIACCHIERE.

A chi afferma che sono burbero rispondo:

LO È STATO ANCHE MIO PAPÀ.

E se oggi sono la bella persona che sono, lo devo anche a lui.

A chi afferma che alzo la voce rispondo:

SE È QUELLO CHE TI AIUTA, sì, la alzerò.

Perché di te mi importa veramente.

A chi afferma che ogni tanto vi rimprovero rispondo:

SE NON SMETTI DI FARE LE COSE SBAGLIATE, sei nei guai.

Proverò in ogni modo ad aiutarti a capirlo.

PUOI CONTARE SU DI ME.

Questa è – forse – l’unica cosa che conta.

Dai risultati di tanti tuoi colleghi puoi dedurre che, a volte, quello che ti serve NON è quello che pensi tu.

Come ho scritto chissà quante volte, se certi miei messaggi ti sembrano duri da leggere… immaginati quanto siano stati duri da scrivere, per me, che ti voglio un bene che trascende dal lavoro che faccio!

Mi do tempo fino a quest’estate, per capire se faccio bene a rimanere qui, o se devo diventare risorsa esclusiva dei miei Allievi.

Con oggi riprendo a scrivere un post ogni mercoledì, oltre a commentare i post che pubblicate voi.

Il primo giovedì di ogni mese terrò due #giovediretta:

=> una alle 13:00, per quaranta minuti più i saluti, in esclusiva per questo Gruppo;

=> una alle 21:00, per un’oretta circa, su Pagina Imprenditori della Bellezza.

Lo spirito… beh, quello è sempre lo stesso.

Sorrido quando qualcuno che mi mette in discussione prova ad affermare che “sono cambiato”; poi sai, se per uno che mi dice di trovarmi cambiato, ce ne sono cento che si complimentano perché sono sempre lo stesso… va bene così.

IO SONO QUI, con i fatti oltre che con le parole.

SONO QUI PER FARTI EVOLVERE.

Non lo farò solo “gratis”, come è giusto che sia.

Né ti farò sconti, di nessun genere.

Non ti farò sconti come non ne faccio a me stesso.

Potrai contare su

UN PARTNER DI CRESCITA,

esperto, competente, leale.

A te scegliere se farne buon uso oppure no.

Ma una cosa deve essere condivisa, e capita.

Non sono soltanto i “clienti” che possono scegliersi i “fornitori”.

Non basta “pagare” per “avere”, meno che meno per “essere”.

I parrucchieri possono scegliersi i formatori, nella stessa misura in cui alcuni formatori (ed io fra questi) possono scegliersi gli allievi.

IO VOGLIO ACCOMPAGNARTI NELLA TUA EVOLUZIONE.

Per farlo devo essere bravo a farti lavorare

  • sulla tua Mentalità Imprenditoriale
  • sul tuo modo di gestire Marketing, Numeri e Persone
  • sulle Strategie e le Azioni che devi imparare ad applicare

TI PROMETTO E MI PROMETTO CHE CE LA METTERÒ TUTTA,

consapevole che se vorrai ottenere i migliori risultati,

TU DOVRAI FARE LO STESSO.

Ecco.

Se questa storia ti piace, se hai voglia di scoprire che cosa possiamo fare insieme, comincia pure qui “gratis”.

Comincia da ogni #giovediretta, da ogni post, da ogni commento.

E quando mi leggi o ascolti, imponiti di ragionare sempre sul “come può essermi utile il messaggio che mi sta dando Lele?

Chiediti il “come”, smetti di chiederti il “perché”, il perché ti deve essere chiaro:

VOGLIO ACCOMPAGNARTI NELLA TUA EVOLUZIONE.

È per questo che sono qui.

Mettimi alla prova,

mettiti alla prova,

METTICI alla prova!

Quando si parla di numeri, spesso ci si può trovare in due diversi scenari:

PRIMO SCENARIO

I numeri ci sono, il salone va bene, ma c’è la netta sensazione che, in riferimento al talento espresso, al tipo di salone e a chi ci lavora, i numeri potrebbero essere ancora migliori.

SECONDO SCENARIO

I numeri non ci sono, si lavora tanto, ma i conti troppo spesso non tornano. Non si riesce ad allontanarsi dalla soglia critica del fido e quando arriva una spesa imprevista sono dolori.

Premesso che spero tu sia nel terzo scenario, con i conti che vanno a gonfie vele e che tu ti chiedi da dove arrivino tutti questi soldi o che almeno tu ti ritrovi nel primo scenario, con solo la necessità di capire come migliorare, senza dover stravolgere. Ripartiamo dalla domanda di poco fa.

Quali sono i Numeri che creano i Numeri?

La maggioranza dei parrucchieri che guadagna abbastanza anche se potrebbe guadagnare di più e la maggioranza dei parrucchieri che non guadagna abbastanza, hanno in comune uno stesso problema: il listino prezzi.

Non a caso, al listino prezzi molto presto dedicherò uno spazio ad hoc.

Tutto chiaro? Quali sono i Numeri che creano Numeri? Quelli del tuo Listino Prezzi.

Quando parliamo di “listino prezzi” dobbiamo pensare a due “dimensioni”:

  • quali conti vengono fatti a monte, per scegliere gli importi e le voci
  • la comunicazione e l’espressione grafica del listino, ovvero come/dove viene proposto

Vuoi capire come realizzare il listino perfetto?

Allora non perderti la #GIOVEDIRETTA del 9 giugno, ore 13:00 sul Gruppo Imprenditori della Bellezza.

Ti aspetto!

Domenica mattina ho fatto colazione con Davide Del Medico, il mio socio che sta centrando un’impresa epica: far innamorare i parrucchieri dei numeri.

Ci sono parrucchieri che hanno un rapporto controverso con i numeri: o li ignorano, o ne sono ossessionati. Come accade per diversi aspetti, anche in proposito di numeri vi fatte spesso allettare dalle scorciatoie.

Per esempio: “Ai numeri pensa il mio commercialista” è in assoluto la credenza più assurda, sbagliata e pericolosa.

Analizziamo perché.

I NUMERI COMINCIANO DAL LISTINO.

Hai mai conosciuto un commercialista che sa suggerirti quali menù creare, quali voci eliminare, se, quando, come aumentare?

Hai mai conosciuto un commercialista che conosce i listini stagionali, le combo, gli abbonamenti a sconto zero?

Eppure, eccoli lì, i parrucchieri che si lamentano perché pagano troppe tasse, ma in realtà non sanno quante ne pagano e soprattutto dimenticano che le tasse si pagano sugli utili.

Sono tutti figli de “Ai numeri pensa il mio commercialista”.

Se da una parte ci sono i parrucchieri che trascurano i numeri, dall’altra ci sono quelli che ne sono ossessionati.

Con loro e con te voglio condividere una riflessione che ho imparato in questi ventisei anni trascorsi al fianco dei parrucchieri.

NON HO MAI VISTO UN PARRUCCHIERE DIVENTARE RICCO SOLO RISPARMIANDO SUI COSTI.

Bene inteso, non ti sto esortando a scialacquare denaro, ti sto invitando a dedicare più attenzione ai Profitti, e a come generarli.

Perché quasi sempre, tutti i problemi economici che affermi di avere, non sono figli dei costi troppo alti: sono figli degli incassi poco profittevoli.

Ma lele, nella mia zona sono già uno dei più cari”.

Precisiamolo: nessuno ti sta dicendo che devi alzare i prezzi.

E se ti stai chiedendo “e allora come devo fare” beh, hai appena capito che dovresti diventare anche tu un Creatore di Profitti

I Parrucchieri PRO hanno imparato due cose:

  1. la prima è come verificare se sono davvero i più cari della loro zona perché quando fanno l’analisi dei loro competitors, come glielo insegno, spesso si rendono conto che non sono affatto “cari” come credevano;
  2. la seconda è che I PROFITTI SONO PIÙ IMPORTANTI DEGLI INCASSI, ergo, prima di avere il cassetto pieno devi verificare quanto guadagni su ciò che incassi, e non quanto incassi e basta;

La cosa peggiore di tutto questo è scoprire “come” nascono certi errori.

Perché a volte sei carnefice e a volte sei vittima.

Sei vittima di chi ti suggerisce di conquistare nuovi clienti facendo sconti e prezzi bassi,

sei vittima di chi ti suggerisce di risparmiare sui collaboratori, di inquadrarli male, di pagarli male,

sei vittima di chi ti suggerisce di fare nero perché “sennò paghi troppe tasse e se non ne fai non stai in piedi”,

sei “vittima” perché mai come in questi ultimi anni abbiamo tutti assistito all’invasione degli sformatori e degli sconsulenti.

Gente improvvisata, con poca o zero conoscenza del tuo settore e delle dinamiche di un salone, che spesso, in buona o cattiva fede, trascura che gli incassi di oggi non devono MAI pregiudicare gli incassi di domani.

Beffa delle beffe, quando ne parlo fra voi c’è chi dice che “non dovrei sparlare della mia concorrenza” dimenticando che molti saloni, senza i miei appelli ad aprire gli occhi, oggi sarebbero rovinati, se non chiusi.

Non a caso, senza mezzi termini, da “vittime” vi trasformate in “carnefici” quando sbagliate i partner.

Porto due esempi:

Il primo esempio è la sciocchezza di farvi regalare la formazione attraverso l’acquisto di prodotti.

NOVE VOLTE SU DIECI STATE FACENDO IL PEGGIORE DEGLI ERRORI.

Lo anticipo: NO, non ce l’ho con le aziende. Ce l’ho con voi quando ne fate un pessimo uso.

Secondo esempio: pensiamo al nero e all’uso di carte di credito e pagamento elettronico.

Sono oltre dieci anni che vi esorto a smetterla di perdere soldi puntando solo sul contante.

Perché perdete dei soldi? Perché, sempre di più, chi ha i soldi li ha in banca e non in tasca.

Eppure, moltitudini di parrucchieri, spesso dietro suggerimento di qualche fenomenottero, continuano a rifiutarsi di consentire alla clientela di pagare come preferisce. Così, oltre tutto, spesso perdono i migliori clienti: quelli che i soldi ce li hanno davvero.

Oggi i miei migliori allievi registrano oltre l’80% dei loro incassi mediante carte e pagamenti elettronici e attenzione, perché spesso c’è un aspetto che fate fatica a capire:

ALMENO IL 50% DI QUEI CLIENTI E DEI RELATIVI INCASSI È RIFERITO A NUOVA CLIENTELA.

Clientela che nemmeno i miei migliori allievi avrebbero conquistato se non avessero fatto due cose:

  • Differenziarsi sul mercato e concentrarsi su una #ClientelaIdeale
  • Calibrare le proposte a listino ed offrire più modalità di pagamento

A questo punto spazziamo via la demagogia.

C’è una cosa che ti devi mettere in testa, una volta per sempre: un’impresa deve produrre profitti.

Non è un ente benefico, i conti devono tornare, poi cosa tu scelga di fare con i tuoi utili, è affar tuo.

Vuoi comprarti qualcosa? Devi fare profitti.

Vuoi un salone più grande? Devi fare profitti.

Vuoi assumere? Devi fare profitti.

Vuoi ritagliarti più tempo per te? Devi fare profitti.

Puoi scegliere se ti vanno bene mille euro al mese o se devono essere diecimila, che siano mille o diecimila,

i conti devono tornare, punto.

Quand’è che i conti tornano?

Quando la smetti di chiedere ad altri quanto deve guadagnare un parrucchiere e invece scegli tu quanto vuoi guadagnare.

Ecco la risposta migliore ai demagoghi da salotto che pontificano su quanto deve rendere un collaboratore o su quanto deve costare una piega o su quanto deve guadagnare un parrucchiere.

Sei tu che devi decidere quanto vuoi guadagnare!

Prima decidi quanto vuoi guadagnare, poi ragioni su quanto devi incassare per riuscirci. Chiaramente non basta buttare lì una cifra a caso. Quello che ti sto dicendo è che prima ancora di aprire dovresti già sapere quanto vuoi guadagnare. Poi, alla fine di ogni anno, è la domanda che ti devi ripetere nell’ottica dell’anno che seguirà.

Prima decidi quanto vuoi guadagnare, poi ragioni su quanto devi incassare per riuscirci.

Il fatto che praticamente nessuno te l’abbia mai messa in questo modo… come il fatto che la maggioranza dei tuoi colleghi prima apre e poi osserva quanto può guadagnare, non deve condizionarti.

Anzi, te ne devi proprio fregare.

Chi pensi che rischia di più? La maggioranza dei tuoi colleghi che sta sottovalutando la rivoluzione in atto, o tu che stai impegnandoti per anticipare e gestire le novità?

Se vuoi guadagnare meglio rispetto alla media del tuo settore, quasi sempre dovrai fare cose diverse.

Riassumendo, quali sono le lezioni più importanti che puoi portare nel tuo salone grazie a questo post?

Sono due.

Lezione numero uno: prima devi decidere quanto vuoi guadagnare, poi ragioni su quanto devi incassare per riuscirci.

Lezione numero due: spesso, il primo problema per cui guadagni meno di quanto dovresti/potresti è il tuo listino prezzi.

Sapere quanto vuoi guadagnare ti rende Consapevole, creare il tuo listino ideale ti rende Efficace.

Ed è su questa seconda lezione che voglio chiedervi di concentrarvi: il vostro listino prezzi.

La domanda è:

Come si costruisce un listino ideale?

 

Ci sono parrucchieri che sono passati dal leggere compulsivamente informazioni sul covid al leggere compulsivamente informazioni sulla guerra in Ucraina.
“È giusto, bisogna essere documentati”, dicono. E ancor peggio, questi stessi parrucchieri sottovalutano l’ingente quantità di minuti che impegnano in queste sterili “attenzioni”, e che sottraggono al loro marketing, al proprio salone, alla loro impresa.
“Ma lele non c’è solo il lavoro!”
“Ma lele non c’è solo il denaro!”
Ricordatevi di queste vostre esclamazioni quando i vostri conti non torneranno.
A febbraio si calcola che un parrucchiere su due abbia registrato una flessione su frequenza ed incassi.
Eppure, io posso portare a testimonianza CENTINAIA di Imprenditori della Bellezza che a febbraio hanno registrato incassi in linea con il febbraio 2019.
Siamo certamente sotto scacco, sballottati tra la crisi internazionale, i costi di bollette e carburante, le continue chiusure di imprese medie e piccole nelle nostre zone e proprio per questo, mai come in questo momento, serve concentrare le nostre attenzioni sulle scelte che vanno fatte per dare continuità ai nostri progetti. C’è una cosa che ho imparato e che mi ha consentito di fare molto e bene, fino ad oggi.
MAI ESSERE SOLO SPETTATORI DEI PROBLEMI.
  • Posso fare qualcosa per il covid? Se sì, lo faccio. Se no, lo ignoro. 
  • Posso fare qualcosa per la guerra in Ucraina? Se sì, lo faccio. Se no, la ignoro.
  • Posso fare qualcosa contro il rincaro delle bollette? Se sì, lo faccio. Se no, lo ignoro.
Mi limito a sapere giusto “l’indispensabile”.
Hai la tua impresa e con buone probabilità l’andamento della tua impresa impatta su di te e sulla tua vita personale, oltre che su quella professionale. 
“Qui” sì che puoi essere MOLTO PIÙ CHE SPETTATORE!
Ed è qui, sulla tua impresa, che dovresti rivolgere le tue attenzioni!
Un antico detto orientale recita:
Se c’è rimedio, perché ti arrabbi?
Se non c’è rimedio, perché ti arrabbi?
Quello che devi fare tu, adesso, è dedicare pochi minuti a conoscere che cosa sta accadendo “là fuori” e basta. Non conosci “la verità”: conosci soltanto la verità che il media di turno vuole farti percepire.
  • La causa del covid, e come sia stato affrontato
  • La guerra in Ucraina, e quando sia davvero cominciata
  • Il rincaro delle bollette, la mancanza di materie prime, le manovre dei politici

PUOI CONOSCERE SOLTANTO LA VERITÀ CHE IL MEDIA DI TURNO VUOLE FARTI PERCEPIRE.

Mentre c’è una cosa che dipende da te: LA GESTIONE IMPRENDITORIALE DEL TUO SALONE.
Lascia che siano altri, spesso pensionati o figli del reddito di fannullonanza, quelli che perdono tempo a parlare di cose più grandi di loro.
MAI ESSERE SOLO SPETTATORI DEI PROBLEMI.
Il primo consiglio dei due che voglio fornirti con questo articolo te l’ho dato, ora tocca al secondo, che ha a che fare con il titolo:

A CHI POSSO RIVOLGERMI?

C’è gente che ha pensato di aumentare le sue tariffe perché sono aumentate le bollette.
  • Conosce la propria situazione finanziaria?
  • Sa dove margina di più e dove di meno?
  • Sa quanto incide il rincaro sui propri listini?
NO.
Sono tanti, però, i parrucchieri che hanno PERSO CLIENTI perché hanno aumentato, giustificandosi con loro perché sono rincari dovuti alle bollette. Come se il barista avesse aumentato di dieci centesimi il caffè o di venti la brioche. Qui il vero problema è nella mancanza di conoscenza.
Si sragiona, si improvvisa, si fa ciò che fanno gli altri, il che, quasi sempre, è la peggiore delle cose da fare, specie se si è imprenditori. 
OGGI, tu devi “solo” fermarti un attimo e riflettere e credimi è questa la prima cosa che devi fare.
ANALIZZA LA TUA IMPRESA, DA PIÙ PROSPETTIVE.
I Parrucchieri PRO sanno di avere dodici prospettive per farlo al meglio e in modo completo, concreto.
Tu sai che devi padroneggiare tre leve: il Marketing, i Numeri, le Persone.
  • Hai idea di quali siano ADESSO le priorità su cui devi intervenire?
  • Cosa devi fare? Come devi farlo?
  • I Numeri del tuo salone stanno bene? Dove i conti tornano, e dove no?
  • Il tuo brand aiuta la #ClientelaIdeale a trovarti, ed a sceglierti?
  • L’immagine esterna del tuo salone conferisce autorevolezza a ciò che fai?
  • L’immagine interna del tuo salone gratifica la clientela che ti sceglie?
  • L’esperienza che gli fai vivere è davvero esclusiva?
Non puoi fare molto per fermare il covid, o la guerra, o il caro bollette mentre puoi fare tantissimo per la gestione imprenditoriale del tuo salone.
Mentre alcuni parrucchieri si lagnano perché ogni tanto qui vi proponiamo “qualcosa”, altri, grazie all’acquisto del “qualcosa” giusto, risolvono problemi e colgono opportunità.
  • Quanto ti costa avere una vetrina che non comunica il tuo talento? Ben più di chi ti può insegnare ad allestirla bene.
  • Quanto ti costa avere un listino sbagliato o non conoscere i numeri del tuo salone? Ben più di un corso che ti renda padrone dei tuoi numeri.
  • Quanto ti costa avere un brand sbagliato? Ben più del fartene fare uno che rifletta la tua differenza.
  • Quanto ti costa non avere immagini tue o peggio usare quelle sbagliate? Ben più di uno shooting che ti caratterizzi sul mercato.
  • Quanto ti costano un team poco collaborativo o la tua difficoltà di esserne leader? Ben più di due giornate che ti evolvano in #TeamTrainer.

QUAL È LA TUA PRIMA PRIORITÀ?

QUAL È, A TUO AVVISO, LA PRIMA COSA SU CUI DEVI LAVORARE IN FRETTA E AL MEGLIO?
Conto di rispondere ad ogni commento, mentre ti annuncio che giovedì 17 marzo, così come giovedì 24 marzo, NON sarò in onda con la #giovediretta,  la prossima è fissata per il 31 marzo.

Oggi si parla di BUSINESS.

… E già qualcuno ha smesso di leggere. Non scherzo.

Poche cose come il denaro riescono a tirare fuori il meglio o il peggio in ogni uomo.

Il meglio, o il peggio, o il nulla, ovvero la mediocrità più assoluta.

Perché hai aperto il tuo salone? Lo avresti fatto se ti avessero detto che non avresti guadagnato un po’ di più?

Se hai risposto: “Sì, non mi interessava di guadagnare di più, ma solo di lavorare nel mio salone”, nove a uno la tua attività ti permette a malapena di portarti a casa uno stipendietto.

E se non fai nero, nemmeno quello.

Fare impresa è imprescindibile dal denaro

Solo serve capire cosa si intenda con “imprescindibile”.

Io voglio evolvere una categoria e per farlo devo mettere I TUOI RISULTATI al centro del mio business.

Per riuscirci, devo circondarmi di persone capaci, e neanche poche e le persone capaci non le paghi con la demagogia.

In effetti, la demagogia non ti paga nessun conto, né i costi, né gli investimenti, né il divertimento: LA DEMAGOGIA NON PAGA: COSTA.

Ogni volta che scrivo un post o un commento in cui faccio notare che un listino basso non crea profitti, fare sconti attira i basso-spendenti e rende poveri e via così, esce sempre qualcuno con la DEMAGOGICISSIMA frase: “va beh, mica bisogna fare tutto per soldi!”.

Peccato che poi, PROPRIO LORO, siano fra coloro che si lamentano di non averne.

 

Lessi un giorno una frase sul denaro: “se i soldi non fanno la felicità, restituiteli”.
Interessante.

Che i soldi non facciano la felicità è chiaro, meno chiaro è che i soldi in sé non rendono infelici, ma averli e non saperli gestire si!

Le tre malattie del parrucchiere 

Ci sono tre malattie:

  1. una vede affetti quelli che pensano solo ai soldi.
  2. una vede affetti quelli che non pensano abbastanza ai soldi.
  3. una vede affetti quelli che pensano male dei soldi.

Chi pensa solo ai soldi, spesso o non ne ha, o ne ha un sacco ma non riesce a goderseli.

Ha paura di spendere, e ciò gli causa una serie infinita di problemi. Tratta i clienti come scontrini che camminano, e ciò lo obbliga a spendere di più per conquistarne di nuovi e non li condivide con la sua squadra, e ciò alza il turnover ed allontana i soggetti migliori.

Chi non pensa abbastanza ai soldi, spesso non ne ha, e si sente una vittima per questo.

Non conosce i numeri del proprio salone. Ignora quanti siano i clienti acquisiti o persi, i passaggi, la fiche media. Spende quando vede i soldi in cassa, niente di più sbagliato, perché molti non sono suoi, salvo poi imprecare con lo stato e le tasse e le scie chimiche quando il commercialista incombe.

La peggiore delle malattie è però il PENSAR MALE DEI SOLDI.

Un imprenditore che ha paura di guadagnare, che quasi si sente in difetto quando guadagna, è il peggiore dei paradossi.

Fa spendere male, investire male, guadagnare male.

Se l’attività non va bene ci si sente incapaci ma se l’attività va bene ci si sente egoisti

Un imprenditore DEVE amare il denaro, ma soprattutto un imprenditore DEVE amare l’idea di MERITARSELO.

Quando crei il tuo listino devi pensare alla tua clientela, non a te.

La verità è che ci sono parrucchieri talentuosi… CHE NON SPENDEREBBERO MAI CERTE CIFRE PER I LORO CAPELLI e questo finisce per penalizzare anche chi invece quelle cifre le spenderebbe volentieri.

Questo perché devi sempre chiederti se la tua clientela sarebbe felice di pagare quanto chiedi, non se lo saresti tu!

INFINE, devi capire che sui soldi è probabile che ti abbiano insegnato due clamorose sciocchezze:

  • LA PRIMA è che se costi troppo la gente non viene
  • LA SECONDA è che più lavori e più guadagni.

Per chi acquista una borsa Vuitton, il prezzo va bene. Non compra un prezzo, compra “identità” o “appartenenza”(non approfondisco questi due aspetti perché è “roba per Parrucchieri PRO”).

Se voleva un prezzo, comprava altre borse.

Lo stesso vale per te e per i capelli.

Permettimi di aggiungere un concetto importante: PER UN IMPRENDITORE “LA GENTE” NON ESISTE.

O sono clienti in target, o non sono clienti.

“La gente” non esiste. Almeno, non per un imprenditore.

Dunque, prima morale: SCEGLI LA TUA CLIENTELA IDEALE E “CONFEZIONA” UN’ATTIVITÀ (marketing, brand, listino, salone, esperienza esclusiva…) CAPACE DI ATTIRARLA.

D’altro canto ricorda: la clientela ideale è tale proprio perché è contenta di spendere QUEI soldi da te.

Abbiamo detto che ti hanno propinato due clamorose sciocchezze. LA PRIMA è che se costi troppo la gente non viene. Ne ho scritto.

Ed ora… LA SECONDA è che più lavori e più guadagni.

Prova a smettere di far coincidere il lavoro che fai con la tua situazione economico-finanziaria.

LO SAI CHE PUOI GUADAGNARE SENZA “PER FORZA” FARE CAPELLI? E non sto alludendo a mettere su un’agenzia immobiliare, o ad aprirti una pizzeria per lavorare la sera.

TU, PARRUCCHIERE, tu che hai davvero intenzione di evolverti in Imprenditore della Bellezza, PUOI GUADAGNARE ANCHE SENZA FARE CAPELLI.

Pur continuando ad essere “parrucchiere”.

Perché non è vero che “più lavori più guadagni”.

Quel grande uomo che era per me mio padre, mi insegnò questo, ingenuamente, pensando fosse un buon consiglio. Non lo era.

Ho impiegato anni per capirlo e appena l’ho capito, ho cominciato ad insegnarlo, per la fortuna mia e di chi ha scelto di imparare da me.

Per questo te lo ripeto: UN PARRUCCHIERE PUÒ FARE BUSINESS SENZA “PER FORZA” FARE SOLO CAPELLI.

Vuoi scoprire cosa intendo? Prima provaci tu, perché si sa: “annuire dopo” è molto facile…

Nel frattempo MI RACCOMANDO, guarisci dalle tre malattie.

E ricorda che UN IMPRENDITORE DEVE AMARE IL DENARO… COME DEVE AMARE L’IDEA DI MERITARSELO.

Metti a profitto meglio che puoi la vicinanza del sottoscritto, che è qui per motivarti a capire che non si tratta né di lavorare per vivere, né di vivere per lavorare, bensì di

LAVORARE BENE PER GUADAGNARE BENE.

E soprattutto mettiti bene in testa che i soldi hanno più probabilità di fare la felicità del non averne.

Semplicemente, “felicità” e “soldi” non sono indissolubili, tutto qui.

E di felicità torneremo a parlare più avanti.

PS: per te che riconosci che avere me come partner strategico può essere un ottimo modo per GUADAGNARE BENE, il primo passo da fare è compilare il form che trovi cliccando qui!

… Dopo una trilogia di post che ha totalizzato ottomila parole (praticamente un eBook!)

… Prima di un articolo che stravolgerà il modo in cui “pensi” e “parli” il termine “Qualità”

… Ecco un articolo breve, con tre domande alle quali devi assolutamente rispondere e ti farà ripensare un luogo comune sui numeri.

 

Cominciamo da ieri sera.

Ieri sera Davide Del Medico ed io abbiamo tenuto un webinar che, tanto per cambiare, ha stravolto alcune delle convinzioni più radicate riguardo ai software ed a cosa devono servire “davvero”.

Niente autocelebrazioni: se c’eri bene, se non c’eri ti invito a prendere contatto con l’ufficio al più presto: 0174241400, chiedi di Alessandra Pro.

 

Ora, cosa abbiamo detto di tanto “SPECIALE”?

 

Per prima cosa abbiamo spiegato alla grande cosa deve fare un software… e che cosa fa il software che ha realizzato Renumera, l’azienda del Gruppo BuonLavoro che mi vede socio con Davide.

Soprattutto… alla fine non abbiamo venduto un software!

Hai capito bene, NON abbiamo venduto un software!

 

MA COME?!

Beh, ormai ti dovrebbe essere chiaro, a me importa che tu produca risultati.

Qualsiasi cosa tu possa fare, qualsiasi cosa io ti possa proporre, l’unità di misura devono essere i risultati.

 

Chiariamolo, i parrucchieri che ancora oggi rifiutano di inserire un software nel loro salone sono tantissimi e le “giustificazioni” che sento sono assurde.

Prima di parlarne però, dobbiamo sfatare un falso mito:  mica tutti quelli che hanno il software navigano nell’oro!

 

Andando al succo del discorso:

  • oggi è impossibile pensare di poter gestire al meglio la propria attività senza un software
  • sempre oggi, il software non basta e occorre spingersi oltre.

 

Per capire meglio, permettimi di recuperare alcune righe di un post che ho scritto giusto pochi giorni fa… poi preparati al botto finale.

Vuoi guadagnare di più facendo il parrucchiere? Domanda sciocca, come sarebbe sciocco rispondere “no”, ma si sa, i bastian contrario ci sono sempre.

Dunque, se la risposta è “no, non voglio guadagnare di più”, sono felice per te e ti saluto

 

Ricominciamo.

Vuoi guadagnare di più facendo il parrucchiere? Domanda sciocca. Eh sì.

La domanda giusta è: come puoi guadagnare di più facendo il parrucchiere?

 

Pensa che oltre ai bastian contrario che ci hanno lasciato fin dalle prime righe, ce ne sono altri che stanno per salutarci: quelli che si convincono sia impossibile.

E spesso aggiungono: “con queste tasse… con questa crisi… con questi cinesi” .

Sbagliano.

Come si sa però, a volte serve lasciare alle persone la libertà di sbagliare e presto o tardi capiranno, o almeno lo spero per loro.

 

Ma ricominciamo di nuovo, come puoi guadagnare di più facendo il parrucchiere?

NUMERI.

È spesso una questione di NUMERI.

 

Di quanto li conosci, di quanto li sai leggere perché meglio li sai leggere, più li puoi fare.

 

Ovunque ti dicono che la soluzione è UN SOFTWARE e ci sta.

Hai idea di quali numeri puoi avere a disposizione grazie ad un software?

Oltretutto sono numeri a portata di clic!

 

Ma allora, se ormai tantissimi parrucchieri hanno un software, perché solo pochi di loro stanno guadagnando di più rispetto a quando non ce l’avevano?

 

La risposta è poco qui sopra ma la riscrivo: SAPER LEGGERE i numeri.

È questa la chiave, il software è solo parte della soluzione, L’ALTRA PARTE SEI TU.

 

Per questo non abbiamo voluto “solo” venderti un software, perché prima:

  • devi capire cos’è davvero un software,
  • devi capire a cosa serve davvero il software,
  •  devi capire come “far funzionare” il software.

 

Se tu sai “far funzionare” il software, allora ti aiuterà a realizzare risultati addirittura insperati.

Se tu sai “far funzionare” il software, allora si rivelerà uno strumento indispensabile.

 

Vuoi un paio di esempi?

 

È grazie a come tu saprai “far funzionare” il software che calibrerai il tuo LISTINO, le voci, le combo, i menù stagionali!

È grazie a come tu saprai “far funzionare” il software che scoprirai quale CLIENTELA attrarre e quale “lasciar andare”!

 

Ora dimmi: quanti di coloro che hanno un software “normale” possono dimostrare che lo stanno usando proprio per calibrare i listini e scegliere la clientela?

Sì, hai letto bene: ho scritto “un software normale”.

 

Cosa intendo dire? Che IL NOSTRO non lo è.

 

“Beh certo lele, voi tirate acqua al vostro mulino… dovete spingere il vostro software” …

NO.

 

Una domanda semplice semplice: puoi farmi il nome di un altro software che parte dalla fine e ti permette di calcolare quanto vuoi guadagnare ogni mese/anno anziché partire dai costi e dal punto di pareggio o break even point?

Bene, il nostro è l’unico che lo fa, perché Davide è stato il primo a cambiare prospettiva.

C’è un anno di lavoro dietro le funzioni che ti permetteranno di calcolare questo dato… con pochi clic!

 

SCORDATI che io adesso mi metta qui a proporti il software.

E NON CI PENSO NEANCHE ad approfondire quanto sia importante che tu prenoti il tuo posto per essere con Davide e con me a #CreatoridiProfitti il 6 e 7 giugno, almeno finché ci sono posti disponibili nel rispetto del distanziamento.

 

Quello che voglio farti arrivare in questo articolo, è un doppio messaggio:

  • il software è uno strumento e TU devi saperlo far funzionare, tu e nessun altro,
  • partire dal punto di guadagno è molto più facile che partire dal punto di pareggio.

 

Queste sono le riflessioni che punta ad ispirare in te l’articolo.

Dopodiché potrai farci tutte le domande che vorrai nella #giovediretta di giovedì 08 aprile, sia riferite al software, sia riferite a #CreatoridiProfitti.

 

E in attesa delle domande che tu farai a noi… divertiti e rispondi alle tre domande che ora faccio io a te:

  1. Perché hai o non hai un software?
  2. Che cosa ti ha spinto a questa scelta?
  3. A tuo avviso a cosa deve servire un software?

 

Specifica il numero della domanda e dai la tua risposta, le tue risposte.

Presto scoprirai quanto hai fatto bene a rispondere 😉

 

Ci vediamo in #giovediretta…NOI! 😉

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