Domenica mattina ho fatto colazione con Davide Del Medico, il mio socio che sta centrando un’impresa epica: far innamorare i parrucchieri dei numeri.
Ci sono parrucchieri che hanno un rapporto controverso con i numeri: o li ignorano, o ne sono ossessionati. Come accade per diversi aspetti, anche in proposito di numeri vi fatte spesso allettare dalle scorciatoie.
Per esempio: “Ai numeri pensa il mio commercialista” è in assoluto la credenza più assurda, sbagliata e pericolosa.
Analizziamo perché.
I NUMERI COMINCIANO DAL LISTINO.
Hai mai conosciuto un commercialista che sa suggerirti quali menù creare, quali voci eliminare, se, quando, come aumentare?
Hai mai conosciuto un commercialista che conosce i listini stagionali, le combo, gli abbonamenti a sconto zero?
Eppure, eccoli lì, i parrucchieri che si lamentano perché pagano troppe tasse, ma in realtà non sanno quante ne pagano e soprattutto dimenticano che le tasse si pagano sugli utili.
Sono tutti figli de “Ai numeri pensa il mio commercialista”.
Se da una parte ci sono i parrucchieri che trascurano i numeri, dall’altra ci sono quelli che ne sono ossessionati.
Con loro e con te voglio condividere una riflessione che ho imparato in questi ventisei anni trascorsi al fianco dei parrucchieri.
NON HO MAI VISTO UN PARRUCCHIERE DIVENTARE RICCO SOLO RISPARMIANDO SUI COSTI.
Bene inteso, non ti sto esortando a scialacquare denaro, ti sto invitando a dedicare più attenzione ai Profitti, e a come generarli.
Perché quasi sempre, tutti i problemi economici che affermi di avere, non sono figli dei costi troppo alti: sono figli degli incassi poco profittevoli.
“Ma lele, nella mia zona sono già uno dei più cari”.
Precisiamolo: nessuno ti sta dicendo che devi alzare i prezzi.
E se ti stai chiedendo “e allora come devo fare” beh, hai appena capito che dovresti diventare anche tu un Creatore di Profitti
I Parrucchieri PRO hanno imparato due cose:
La cosa peggiore di tutto questo è scoprire “come” nascono certi errori.
Perché a volte sei carnefice e a volte sei vittima.
Sei vittima di chi ti suggerisce di conquistare nuovi clienti facendo sconti e prezzi bassi,
sei vittima di chi ti suggerisce di risparmiare sui collaboratori, di inquadrarli male, di pagarli male,
sei vittima di chi ti suggerisce di fare nero perché “sennò paghi troppe tasse e se non ne fai non stai in piedi”,
sei “vittima” perché mai come in questi ultimi anni abbiamo tutti assistito all’invasione degli sformatori e degli sconsulenti.
Gente improvvisata, con poca o zero conoscenza del tuo settore e delle dinamiche di un salone, che spesso, in buona o cattiva fede, trascura che gli incassi di oggi non devono MAI pregiudicare gli incassi di domani.
Beffa delle beffe, quando ne parlo fra voi c’è chi dice che “non dovrei sparlare della mia concorrenza” dimenticando che molti saloni, senza i miei appelli ad aprire gli occhi, oggi sarebbero rovinati, se non chiusi.
Non a caso, senza mezzi termini, da “vittime” vi trasformate in “carnefici” quando sbagliate i partner.
Porto due esempi:
Il primo esempio è la sciocchezza di farvi regalare la formazione attraverso l’acquisto di prodotti.
NOVE VOLTE SU DIECI STATE FACENDO IL PEGGIORE DEGLI ERRORI.
Lo anticipo: NO, non ce l’ho con le aziende. Ce l’ho con voi quando ne fate un pessimo uso.
Secondo esempio: pensiamo al nero e all’uso di carte di credito e pagamento elettronico.
Sono oltre dieci anni che vi esorto a smetterla di perdere soldi puntando solo sul contante.
Perché perdete dei soldi? Perché, sempre di più, chi ha i soldi li ha in banca e non in tasca.
Eppure, moltitudini di parrucchieri, spesso dietro suggerimento di qualche fenomenottero, continuano a rifiutarsi di consentire alla clientela di pagare come preferisce. Così, oltre tutto, spesso perdono i migliori clienti: quelli che i soldi ce li hanno davvero.
Oggi i miei migliori allievi registrano oltre l’80% dei loro incassi mediante carte e pagamenti elettronici e attenzione, perché spesso c’è un aspetto che fate fatica a capire:
ALMENO IL 50% DI QUEI CLIENTI E DEI RELATIVI INCASSI È RIFERITO A NUOVA CLIENTELA.
Clientela che nemmeno i miei migliori allievi avrebbero conquistato se non avessero fatto due cose:
A questo punto spazziamo via la demagogia.
C’è una cosa che ti devi mettere in testa, una volta per sempre: un’impresa deve produrre profitti.
Non è un ente benefico, i conti devono tornare, poi cosa tu scelga di fare con i tuoi utili, è affar tuo.
Vuoi comprarti qualcosa? Devi fare profitti.
Vuoi un salone più grande? Devi fare profitti.
Vuoi assumere? Devi fare profitti.
Vuoi ritagliarti più tempo per te? Devi fare profitti.
Puoi scegliere se ti vanno bene mille euro al mese o se devono essere diecimila, che siano mille o diecimila,
i conti devono tornare, punto.
Quand’è che i conti tornano?
Quando la smetti di chiedere ad altri quanto deve guadagnare un parrucchiere e invece scegli tu quanto vuoi guadagnare.
Ecco la risposta migliore ai demagoghi da salotto che pontificano su quanto deve rendere un collaboratore o su quanto deve costare una piega o su quanto deve guadagnare un parrucchiere.
Sei tu che devi decidere quanto vuoi guadagnare!
Prima decidi quanto vuoi guadagnare, poi ragioni su quanto devi incassare per riuscirci. Chiaramente non basta buttare lì una cifra a caso. Quello che ti sto dicendo è che prima ancora di aprire dovresti già sapere quanto vuoi guadagnare. Poi, alla fine di ogni anno, è la domanda che ti devi ripetere nell’ottica dell’anno che seguirà.
Prima decidi quanto vuoi guadagnare, poi ragioni su quanto devi incassare per riuscirci.
Il fatto che praticamente nessuno te l’abbia mai messa in questo modo… come il fatto che la maggioranza dei tuoi colleghi prima apre e poi osserva quanto può guadagnare, non deve condizionarti.
Anzi, te ne devi proprio fregare.
Chi pensi che rischia di più? La maggioranza dei tuoi colleghi che sta sottovalutando la rivoluzione in atto, o tu che stai impegnandoti per anticipare e gestire le novità?
Se vuoi guadagnare meglio rispetto alla media del tuo settore, quasi sempre dovrai fare cose diverse.
Riassumendo, quali sono le lezioni più importanti che puoi portare nel tuo salone grazie a questo post?
Sono due.
Lezione numero uno: prima devi decidere quanto vuoi guadagnare, poi ragioni su quanto devi incassare per riuscirci.
Lezione numero due: spesso, il primo problema per cui guadagni meno di quanto dovresti/potresti è il tuo listino prezzi.
Sapere quanto vuoi guadagnare ti rende Consapevole, creare il tuo listino ideale ti rende Efficace.
Ed è su questa seconda lezione che voglio chiedervi di concentrarvi: il vostro listino prezzi.
La domanda è:
Come si costruisce un listino ideale?
Quando mi sono inventato i tre alibi dei mediocri – “non ho tempo”, “non ho voglia”, “non ci riesco” – avevo valutato di inserire “non ho soldi” come quarto alibi, poi ho scelto di lasciarlo fuori dal trio. In questo post scoprirai perché io l’abbia fatto e capirai quanto affermarlo sia spesso un errore pericoloso.
Sono cinque illuminanti concetti.
L’ho scritto chissà quante volte, non è vero che non fate i corsi perché non avete i soldi: non avete soldi perché non fate i corsi (giusti).
La domanda che ti devi fare è una sola: perchè non ho soldi? Perchè faccio meno soldi di quanti ne meriterei?
Capire qual è il problema è l’unica opzione valida per arrivare a risolverlo. Se ce la metti tutta nel fare le cose sbagliate, oppure se non fai nulla e resti in attesa che le cose cambino da sole, allora è facile ritrovarsi senza soldi.
E CON IL MARKETING? DEVI IMPARARNE I FONDAMENTI.
Devi saper distinguere una Strategia da una Tattica. Devi imparare a padroneggiare quel 20% di conoscenze che ti consentirà di delegare al meglio l’80% di attività che qualcun altro dovrà fare per te. Se sbagli col marketing – e “non farlo” equivale a “sbagliarlo” – togli forza al tuo talento. Idem se lo deleghi male: prova ne è che alcuni vostri colleghi, che pensano di poter delegare il loro marketing, si ritrovano ad essere cornuti e mazziati perché pagano qualcuno che, spesso in buona fede, li fa sbagliare.
“Come è possibile?!” pensano tanti parrucchieri “Se si propongono per fare marketing sapranno ben farlo!”
È possibile per due motivi:
Il bello è che, uno, puoi imparare a pensare al tuo marketing. Due, ti costerà meno di quanto pensi. Del resto non è che quando hai finito la scuola e magari hai preso il diploma, sei passato dall’altra parte della cattedra e ti sei messo ad insegnare! Ma sapevi un sacco di cose, proprio come puoi fare con me.
Quando parlo di listini stagionali, in mezzo ai pochi che si interrogano sul perché e sul come farli, una folla di tuoi colleghi fa sarcasmo da quattro soldi dimenticando che ha gli stessi prezzi da qualche anno, il che significa che guadagna molto meno. Per non parlare di “adesso”, visti i rincari delle bollette. Ma la folla farà esattamente ciò che non va fatto: aumenterà di punto in bianco, giustificando l’aumento col rincaro delle bollette.
DOPPIO ERRORE ed è inutile mettersi qui a descrivere le conseguenze.
Conosci il legame che unisce il tuo marketing al tuo listino? È presto spiegato.
SE HAI IL LISTINO SBAGLIATO FARAI FATICA A FARE IL MARKETING GIUSTO.
Contrariamente a quanto la folla crede, non è l’incasso che devi far crescere per primo è IL PROFITTO, che deve crescere meglio e più in fretta dell’incasso.
Ora le domande sono:
Serve fare un listino che favorisca il marketing, attraendo nuova clientela e fidelizzando quella abituale, possibilmente creando i presupposti per alzare la fiche media. Leggi con attenzione questo mio assioma (ti aiuterà a fare o a capire come ti posso essere utile):
“Il listino ti deve aiutare ad attrarre clienti, non solo a comunicare quali prezzi fai”
Pochi giorni fa sono stato ospite presso la sede Maletti di Scandiano. Dal 1936 Maletti è design, innovazione e tecnologia negli arredi per parrucchieri Made in Italy. Conversando con Monica Borghi, Sales Director di Maletti, mi ha detto: “Capita spesso che si chiedano se interpellarci, supponendo che siamo cari; poi si accorgono che siamo la migliore opzione per investire quel budget che loro stessi avevano quantificato”. Monica mi ha accompagnato in giro per l’esposizione, mostrandomi soluzioni davvero senza tempo quando invece, certi allestimenti di loro concorrenti, dopo pochi anni, sono evidentemente “vecchi”.
La domanda è chiara: chi ha davvero “risparmiato”?
La lezione di Monica si può adattare ad ogni direzione: da quando è la clientela a dover scegliere il suo parrucchiere, fino a quando è il parrucchiere a dover scegliere un suo fornitore. Già altrove ho scritto che, troppo spesso, partite con l’intenzione di acquistare il miglior corso e poi finite per farvi propinare quello più a buon mercato, che chiaramente si rivelerà INUTILE e ben lontano da ciò di cui avevate bisogno. Continuerò a gridarlo: nessun imprenditore può permettersi il lusso di ragionare da povero. Se ragiona da povero, lo diventa.
Quando affermo che ognuno di noi ha la clientela che si merita, invito non solo me stesso, ma te che mi leggi, ad osservare la tua clientela: farai in fretta a capire se ti devi dare una pacca sulla spalla o un buffetto sulla guancia.
Se un esperto nuotatore che si tuffa abitualmente da un trampolino, sceglie di tuffarsi da una scogliera, conoscendo il fondo, è coraggioso.
Se a tuffarsi è qualcuno che vuole solo fare bella figura con gli amici, ma non si è mai tuffato in vita sua, né ha mai nuotato in quelle acque, è un incosciente.
C’è un motivo se un parrucchiere su due apre e chiude entro il primo anno di attività: entrambi possono essere definiti coraggiosi per avere aperto, ma se ignorano come muovere le tre leve degli Imprenditori della Bellezza, Marketing, Numeri e Persone, allora sono incoscienti, non coraggiosi.
C’è una frase che ti voglio regalare oggi: “Ad ogni differenza il suo budget, col secondo ad ispirare la prima”. Si parla tanto di posizionamento e specializzazione, spesso a sproposito. Oggi meno che mai si può pensare di poter fare le nozze con i fichi secchi.
Non a caso i Parrucchieri PRO, dopo aver definito la propria Bussola, lavorano sulla Fortezza e sulle sue quattro Torri. La quarta Torre della Fortezza è quella delle Risorse:
“Quello è partito da zero” può essere vero, solo occorre capire come abbia fatto. Sii onesto, equilibrato, imparziale.
Niente nozze coi fichi secchi.
Non hai soldi da investire? E allora chiudi, o non aprire. Lo so che ti sembro brutale. Credimi, i problemi che generano debiti e difficoltà economiche, lo sono molto di più. Provarci in modalità “gratta e vinci”, oggi, è davvero da incoscienti.
SCEGLI CON CURA COSA INTENDI FARE, DOVE TI DEVE PORTARE, COME PENSI DI ARRIVARCI.
“Cosa, Perché, Come”, ne parlavo giusto due giorni fa con i nuovi Allievi Avanzati, nella coaching call di benvenuto riservata a loro. Cosa vuoi ottenere, Perché vuoi ottenerlo, Come pensi di riuscirci. Nell’ordine:
E ricordati che la regola non è solo “investi quanto puoi”. La regola è: INVESTI QUANDO PUOI. Perché quando sarai in difficoltà, non avrai né il denaro, né la testa, per risollevare la situazione.
Investi quando puoi. Investi bene.
INVESTI NON SOLO IL DENARO, MA ANCHE IL TEMPO PER FARLO FRUTTARE AL MEGLIO!
Eh sì: per il titolo di questo articolo mi sono fatto ispirare dal memorabile film strappalacrime “le parole che non ti ho detto”.
Di cosa scrivo questa volta? Di cosa parleremo nella giovediretta del 29 settembre?
DISCLAIMER: astenersi permalosi.
E non provate a uscirvene con pensieri del tipo “maestro sono forse io?”, perché non è con questo spirito che tratto un argomento così “spinoso”.
Non conta una ciribiricoccola sapere se alludo a te o a qualcun altro: conta portare a casa il messaggio che con questo articolo ti voglio (ti vogliamo) “passare”.
Mi raccomando: ripeto, non si tratta di cercare di capire se l’articolo sia per te o per qualcun altro, si tratta di cogliere il messaggio che l’articolo ti propone.
Anzitutto, per quanto possiamo amarlo, io ed i miei soci Project Partner sappiamo bene che ci siamo scelti un lavoro decisamente complicato.
È complicato per tre motivi:
Non è affatto facile dirvi che avete “lavorato male”.
Possiamo parlare di un marchio che avete commissionato ad un grafico, di un sito, di un magazine, di una vetrina, di un evento, di un annuncio per ricerca di collaboratori…
MANTENIAMO IL DISCORSO IN TERMINI UNIVERSALI.
Nessun riferimento specifico: non è questo l’articolo.
Non è affatto facile dirvi che avete “lavorato male”.
Perché a volte (anzi, potevo scrivere “spesso”) NON LA PRENDETE BENE. AFFATTO.
Sembra che ci chiediate “che ve ne pare” … ma per voi la risposta che vi dovremmo dare dovrebbe essere già scritta: “va bene! Complimenti!”
Già.
Non è affatto facile dirvi che avete “lavorato male”.
Perché a volte ve ne uscite con la bestemmia del “VA BENE SOLO SE LO FACCIAMO FARE DA LORO”.
Vi assale il dubbio che se lo fate con altri e non con noi, vi diciamo che “non va bene” … se la stessa cosa l’aveste fatta con noi invece… sicuri di aver capito con chi avete a che fare “qui”?
Da dove si comincia?
DALLA FIDUCIA.
Fiducia Doppia:
FIDUCIA.
Prendi me.
Se ti dico che fai male a non frequentare Parrucchiere PRO, perché stai sprecando soldi e opportunità… tu devi SCEGLIERE.
Devi scegliere se io lo stia facendo unicamente perché “io” ho da guadagnarci… o se io lo stia facendo perché in te vedo un grande talento SPRECATO, o del tuo potenziale non sfruttato.
E siccome penso che tu possa fare meglio di “così”, ti suggerisco di diventare Parrucchiere PRO.
Domanda: se ho ragione a pensare che tu ti stia “sprecando”e tu decidi di fidarti di me e di diventare Parrucchiere PRO, chi GUADAGNERÀ di più tra TE e ME?
Io incasserò il prezzo di un corso… TU?
Quante migliaia di euro ti renderà averne spese poche centinaia?
QUANTE MIGLIAIA DI EURO TI RENDERÀ AVERNE SPESE POCHE CENTINAIA?
Chi fa davvero l’affare fra te e me?
Dicevamo… FIDUCIA.
Non riguarda né solo me, né solo i corsi.
PER ESEMPIO…
(giusto due di numero e poi proseguo)
Non è facile per Andrea SMONTARTI COMPLETAMENTE UN LOGO MAL FATTO.
Non è facile per Marco COMMENTARE UNA VETRINA CON UN SACCO DI DIFETTI.
In entrambi i casi puoi aver speso soldi e tempo…
E per natura, TENDERAI A “DIFENDERE” CIÒ CHE HAI FATTO.
Perché a nessuno piace “comprare male”.
Pensa che c’è chi rinuncia a comprare qualcosa di cui è consapevole di aver bisogno, pur di evitare il rimpianto o il rimprovero di aver sbagliato acquisto.
COSA SUCCEDE IN QUESTI CASI?
Noi cerchiamo di spiegarvi perché come l’avete fatto non va bene…
Voi:
PER QUESTO, A VOLTE, TACCIAMO.
Evitiamo di commentare.
Giusto? Sbagliato? Facciamo male? Facciamo bene?
Ragioniamoci insieme…
SIAMO QUI PER VOI.
Certo: se ci commissionate un lavoro vi chiediamo dei soldi… perché, forse voi lavorate gratis?!
Premesso questo…
QUALE PREZZO PENSATE CHE ABBIAMO? QUANTO PENSATE CHE VALIAMO?
Ti parlo di me.
Ho cinquantasei anni, gli ultimi venticinque dei quali passati professionalmente al tuo fianco.
Sono una persona felice e realizzata, e nel mio piccolo, sono un imprenditore di successo, con nove aziende e una trentina di dipendenti, più un’altra quindicina di collaboratori.
DAVVERO PENSI CHE IO POSSA “STRUMENTALIZZARE” UN SUGGERIMENTO PER QUALCHE CENTINAIO DI EURO IN PIÙ O IN MENO?
La mia reputazione puoi misurarla in parecchie migliaia di euro, non certo in qualche centinaio.
TORNIAMO AL CONCETTO DI “FIDUCIA”.
Fiducia Doppia.
Una fiducia è riferita alla COMPETENZA di chi esprime un giudizio.
Una fiducia è riferita al SINCERO INTERESSE di chi esprime un giudizio.
Perché alcuni di voi, magari giustamente, potrebbero obiettare la validità di un suggerimento.
Tradotto:
“lele di te mi fido, del tuo suggerimento no”
“lele, ci sta che anche voi possiate sbagliare”
… sì, ci sta. Dipende da “cosa”.
Con l’esperienza e le competenze che abbiamo:
Io ho RISCRITTO il marketing per parrucchieri e CREATO strumenti mai esistiti prima, per consentirti di fare marketing con la stessa sicurezza, la stessa passione, gli stessi risultati, con cui esegui un taglio o un colore…
Ora… riesci a capire cosa possiamo fare, CON TE e PER TE?
Solo una cosa: SMETTILA.
Di arrabbiarti, di fare il muso, di sottovalutare o snobbare i nostri consigli, di sospettare, dubitare, temere.
Ricorda che costiamo centinaia di euro L’ORA.
E se ti diciamo che “così non va bene” (spesso a malincuore), è solo perché ci sentiamo RESPONSABILI, è perché vogliamo esserti UTILI, è perché sappiamo che MENO SBAGLI, MEGLIO TI EVOLVI.
Impara ad accettare critiche e consigli: noi ci impegneremo per fornirti, sempre di più, quelli giusti per te.
Ci sta che qualcuno, leggendo il titolo, possa aver fatto una di due riflessioni…
Niente da fare! L’opzione giusta è un’altra.
Voglio dedicare qualche paragrafo a CINQUE PAROLE che assurdamente vengono troppo spesso accostate a pensieri negativi.
Sai quante volte i nostri Area Partner (quelli che mettono la loro faccia per far conoscere la mia) si son sentiti dire cose tipo “non faccio marketing perché non mi piace fare sconti!” oppure “non mi piace il marketing perché sono solo soldi sprecati”?
In realtà, MEGLIO FAI MARKETING E MENO DEVI FARE SCONTI.
In realtà, NIENTE TI RENDERÀ QUANTO DEL MARKETING FATTO BENE.
Il vero problema non è il marketing, bensì gli errori clamorosi che evoca questa parola.
Gli allievi che mi dedicano tempo e denaro, stanno realizzando più clienti e più profitti, con meno stress, proprio grazie al sistema di marketing per parrucchieri che imparano seguendomi.
Ci sono parrucchieri convinti che proporre un prodotto o un trattamento ad un cliente che è in salone per un servizio, sia sbagliato…
“Devono essere loro a chiederlo”, affermano.
Altro errore clamoroso.
Anzitutto devi sapere che SPESSO LA CLIENTELA SCEGLIE TE ANCHE PER I TUOI CONSIGLI.
Non sempre un cliente è in grado di capire da solo se debba intervenire sulla cute o sui capelli.
Non sempre sa se abbia davvero bisogno o meno di quel prodotto o quel trattamento!
Proprio per questo si aspetta da te che tu gli dica SE o COSA debba fare.
E aggiungo, oltre al danno, la beffa: quando tu NON proponi uno shampoo che esponi, un cliente può pensare che “se non glielo proponi TU non credi nei tuoi prodotti” … e questo alla lunga potrebbe farti perdere prima credibilità, poi proprio il cliente.
Davvero a volte riuscite a lasciare senza parole anche me.
Ho dedicato un intero post, pochi giorni fa, a farvi notare quanto sia drammatico ragionare in base ai propri criteri di spesa, e non a quelli della vostra clientela.
La verità è che ci sono parrucchieri talentuosi… CHE NON SPENDEREBBERO MAI CERTE CIFRE PER I LORO CAPELLI. E questo finisce per penalizzare anche chi, invece, li spende volentieri.
QUANDO CREI IL TUO LISTINO DEVI PENSARE ALLA TUA CLIENTELA E NON A TE!
Devi chiederti se la tua clientela sia felice di pagare quanto chiedi, non se lo saresti tu!
C’è ancora una cultura retrograda o malsana che INQUINA quella visione che ogni imprenditore dovrebbe assumere nei confronti dei soldi.
NON C’È NULLA DI MALE NEL GUADAGNARE, soprattutto se si guadagna perché ci si impegna a mettercela tutta nel fare le cose giuste.
Molti di voi MIGLIORANO LA VITA dei loro clienti, perché spesso l’apparenza rende visibile la sostanza: il modo in cui – grazie a te – si vedono allo specchio, o si sentono “guardati”, regala sicurezza, fiducia in se stessi, carisma, voglia di vivere!
Non a caso proprio io ho definito i parrucchieri creatori di autostima: perché attraverso il modo di apparire, migliorate il modo di essere delle persone.
Eppure sembra quasi che guadagnare sia una colpa.
Che esista una logica per cui non si deve “guadagnare troppo”.
… MA SCHERZIAMO O COSA?!?
È di gran lunga più sconsolante notare quanto certi parrucchieri talentuosi SPRECHINO il proprio talento, di quanto può esserlo ammirare il parrucchiere che si fa pagare il giusto per il suo modo di fare arte.
Del resto, il pessimo consiglio di tenere prezzi bassi arriva spesso da chi non è in proprio, soldi non ne ha tanti, e dunque esorta il marito – la moglie – il quel che vuoi – a non alzare i prezzi.
E SOPRATTUTTO SERVE CAPIRE UNA COSA…
Il rapporto col denaro può migliorare o peggiorare la vita … a prescindere da quanto se ne ha.
È anche l’ultima di questo articolo.
Diciamocelo: in questo paese è più facile trovare adepti del reddito di FANNULLANZA, pronti a tuffarsi nella falsa culla della mediocrità, che non giovani rampanti pronti a mettersi in proprio…
Colpa condivisa di genitori con pochi soldi o con nessuna cultura sul denaro, ed anche di uno stato che compra dignità spacciandola per umiltà.
NON C’È PROPRIO NULLA DI MALE A CERCARE DI FARE BUSINESS PER MIGLIORARE LA PROPRIA CONDIZIONE ECONOMICA.
E quanto aveva ragione Groucho Marx, quando con sottile sarcasmo ricordava che “Nella vita ci sono cose ben più importanti dei soldi. Il guaio è che ci vogliono i soldi per comprarle!”.
PERCHÉ, DICO IO, UN PARRUCCHIERE CON LE MANI D’ORO, CHE SIA DI TRIESTE O DI TRAPANI, DI TARANTO O DI TORINO, NON PUÒ GUADAGNARE LEGITTIMAMENTE PIÙ DI TANTI MANAGER O DI PROFESSIONISTI O DI ALTRE CATEGORIE DI IMPRENDITORI?
… PERCHÉ ?!?
ECCO. CON QUESTO ARTICOLO HO VOLUTO RIPULIRE IL SIGNIFICATO DI QUESTE CINQUE PAROLE.
Ti esorto a RIFIUTARTI di farti lavare il cervello da coloro che, magari per un giustificabilissimo motivo non sono ricchi, o non vedono di buon occhio la ricchezza, vogliono contagiare anche te e farti vedere il denaro come la fonte di tutti i mali, il voler crescere come una fonte di stress, la vendita come un fastidio per il cliente, l’ambizione come una colpa.
Dietro quell’ “ACCONTENTARSI” che tanti esaltano, c’è in verità una enorme voglia di NON FARE, di NON IMPEGNARSI. Di accontentarsi degli alibi, anziché spingersi verso nuove opportunità.
Un noto formatore americano afferma che
Ciò che mi hanno insegnato VENTICINQUE ANNI al vostro fianco, cari parrucchieri, è che
NESSUN IMPRENDITORE PUÒ PERMETTERSI IL LUSSO DI RAGIONARE DA POVERO.
E aggiungo un secondo pensiero.
Quando il mio meraviglioso papà mi diceva “più lavori, più guadagni”,
SI SBAGLIAVA.
Del resto lui, operaio, aveva scelto – non lo biasimo, lo ha fatto anche per me e lo so benissimo – di scambiare il proprio tempo per del denaro, dunque un’ora in più valeva quello che valeva…
TU IMPRENDITORE,
TU IMPRENDITORE DELLA BELLEZZA,
DEVI SPINGERTI OLTRE QUESTO RAGIONAMENTO.
E devi capire, una volta per tutte, che per guadagnare di più non devi lavorare di più.
AFFATTO.
Per guadagnare di più non devi lavorare di più, AFFATTO!!!
Devi impadronirti dei meccanismi che ti possono far fare business anche se non fai capelli.
Pur continuando a fare il parrucchiere, a dedicare ai capelli la tua vita.
CHIARIAMOLO:
non ti sto parlando di investire in immobili o in bitcoin:
TI STO INVITANDO A SCOPRIRE QUALI ALTRE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS PUOI INTRAPRENDERE, MENTRE CONTINUI A FARE CAPELLI.
Come hanno fatto tanti tuoi colleghi, Nicola Zanivan in testa.
Come racconteremo a Salon Business, il 30 e 31 gennaio 2022.
Intanto prova a chiederti:
COSA POSSO FARE DI DIVERSO DAL FARE I CAPELLI, PER MOLTIPLICARE LE MIE ENTRATE?
Ti invito a spingerti OLTRE il “fare i capelli”.
Nelle prossime settimane dedicheremo a questo tema tutto lo spazio che merita…
E cominciamo bene, cominciamo subito:
ti ho chiesto
COSA POSSO FARE DI DIVERSO DAL FARE I CAPELLI, PER MOLTIPLICARE LE MIE ENTRATE?
Ti anticipo che hai cinque modi che puoi valutare per moltiplicare i tuoi guadagni, oltre al “fare i capelli”.
E oltre a parlarne, se vorrai potrai beneficiare dell’opportunità non solo di conoscerle, ma di approfondirle.
Sta nascendo una nuova generazione di Imprenditori della Bellezza.
Una generazione fondata non sull’età, quanto sulle convinzioni, sul modo di fare marketing, sul modo di vivere il denaro, sul modo di fare business.
E tu puoi scegliere se farne parte.