Voglio fare un viaggio al centro della leadership. Quella leadership che con #Teamizzare abbiamo ripensato, calibrato, modulato, tenendo conto delle differenze fra coordinare persone in un salone e gestire personale altrove. Procediamo con ordine, prima dobbiamo ricordare chi c’è “dentro” Teamizzare. Teamizzare è la somma del modo in cui io ho voluto affiancare le PERSONE che lavorano in salone, e del modo in cui un tuo collega sta contribuendo ad affinare ogni tecnica per riuscirci. Teamizzare vede protagoniste le PERSONE. E a lavorare con e per le Persone, ci siamo noi due:
Gianluigi, Imprenditore della Bellezza, tuo collega e COACH DEI TEAM e il sottoscritto, TEAM TRAINER.
Gianluigi si presenta invitandoti a pensare non tanto a quanti collaboratori ha, bensì al tempo: da quanto tempo li ha.
Per me tutto comincia dal momento in cui faccio convergere tutti, a prescindere dal proprio ruolo in salone, in un unico appellativo: “PERSONE”. Potrei mettermi qui a fare della demagogia, a scrivere quanto i giovani d’oggi non abbiano più voglia di lavorare, che preferiscono il reddito di fannullonanza, che non obbediscono, che fanno quel che vogliono, che sono permalosi.
TUTTO VERO.
Per molti, non per tutti. Oggi I GIOVANI MIGLIORI VANNO MERITATI, proprio come i clienti che vogliamo avere in salone. Se partiamo di qui la strada può apparire in salita, ma almeno capiamo che c’è una strada, e che sta a noi percorrerla. Partiamo da una riflessione: se come in tanti affermano i giovani d’oggi sono diversi da come erano una volta, perchè mai in così tanti si ostinano a trattarli come si faceva decenni fa?
Il buon Einstein etichettava come “follia” fare le stesse cose e aspettarsi risultati diversi. Ripetiamolo: trovare giovani di valore è sempre più difficile. Proprio per questo i giovani migliori vanno meritati o qualcuno pensa che lamentandosi dei giovani ne arriveranno di più bravi in salone?!
Visto che i giovani migliori vanno meritati, serve fare molto bene poche cose:
Sai cosa faccio a questo punto? Lo riscrivo per la terza volta, è importante: è vero, trovarti giovani di valore è sempre più difficile, proprio per questo i giovani migliori vanno meritati. Già al termine della prima sessione di #SalonSquad, la due giorni formativa dedicata alle Squadre – titolari e collaboratori insieme – per allenarle a Teamizzare, Gianluigi ed io, alla prima pausa, ci siamo detti simultaneamente: serve un corso riservato ai titolari. E poi siamo scoppiati a ridere. Per quale motivo abbiamo affermato questo all’unisono? Solo per questione di business?
Certo che no, si chiama RESPONSABILITÀ: quella che ti assumi quando la cliente si affida a te e quella che ci assumiamo quando tu ti affidi a noi.
“Quello che serve, quando serve, come serve”. È così che scegliamo cosa fare, quando, come. Ma la domanda è un’altra: perchè fin dalla pausa Gianluigi ed io abbiamo esclamato che servita realizzare un corso per titolari?
Per come i titolari si stavano muovendo in sala, con i propri collaboratori. Chi li interrompeva continuamente, chi non faceva nulla per metterli a proprio agio, chi “usava” i contenuti che Gianluigi ed io esprimevamo sul palco per far notare questo o quell’errore. Tanta critica, poca autocritica (non tutti, sia chiaro!). Del resto, non a caso, a #TeamTrainer ci saranno oltre la metà dei titolari che sono già avanti nel loro modo di essere leader, perché per loro la chiave è continuare ad imparare. E per l’altra metà ci saranno quei titolari consapevoli che se loro per primi imparano a #Teamizzare, in automatico imparerà a farlo tutta la loro Squadra, che sia composta da uno o da chissà quanti collaboratori. Se vuoi conoscere i contenuti di #TeamTrainer ti bastano meno di venti minuti; è questa, infatti, la durata del video che ti invito a visionare:
https://vimeo.com/manage/videos/664204447/648930c48d
TUTTI UTILI, TUTTI INDISPENSABILI.
Lo so che l’hai memorizzata in un modo diverso. Nelle nostre aziende è questo il motto, inserito a Codice, che condividiamo con ogni Persona che fa parte della Squadra.
“Finché sei qui, per me sei la Persona più importante del mondo e farò il possibile per metterti nelle migliori condizioni di esprimerti”.
Quando un collaboratore sente fiducia, capisce che di “lui” ci importa veramente e che vogliamo in ogni modo aiutarlo ad emergere, cambia il suo rapporto con se stesso, con il lavoro, con i colleghi, con i clienti. Questo è solo uno dei passaggi che possono fare di te ancor più che un leader, possono fare di te un/una TEAM TRAINER. Se hai piacere di approfondire una delle abilità che più di ogni altra può aiutarti a svoltare, e a realizzare più clienti e più profitti, in un ambiente di lavoro ideale, contatta subito lo 0174.241400 e prenota una chiacchierata con Gianluigi! Fatti raccontare da lui cosa può significare per te diventare team trainer! Gianluigi si è reso disponibile per conversare con una decina di voi che state valutando se frequentare questo format, e in un’ora buona vi fornirà svariati quanto preziosi spunti per cominciare a potenziare fin da subito la vostra leadership.
È UN REGALO DEL COACH DEI TEAM.
Solo affrettati, perché come detto i posti sono limitati e parlo sia della chiacchierata con Gianluigi, sia dei posti a #TeamTrainer, riservati ad un massimo di quarantotto titolari, metà dei quali già prenotati. Anche la tempestività è un pregio proprio dei leader! Perciò contatta subito lo 0174.241400 e prenota una chiacchierata con Gianluigi o se preferisci assicurati uno dei posti rimasti al prossimo #TeamTrainer.
È difficile trovare le Persone giuste.
Noi per primi, come azienda, stiamo per affiggere dei manifesti nei comuni limitrofi al nostro, proprio per ricercare due figure: 1 impiegata/o/impiegato amministrativo, 1 impiegata/o/impiegato commerciale.
Siamo un’azienda solida, ambiziosa. Può confermarlo chi già lavora in azienda CON me, è il primo testimonial di quanto ci stia a cuore far stare bene le Persone, e metterle in condizioni di esprimersi al meglio.
Eppure è sempre difficile trovare le Persone giuste, o meglio… è difficile trovare le Persone!!!
Ecco, questa è la prima fonte di errori clamorosi.
Si perché, siccome si fa fatica a “trovare”, troppe volte accettiamo il primo che “viene” salvo poi pentircene nel giro di settimane, se non di giorni.
Fate ATTENZIONE a questo punto, perché ci sta che siate in tanti ad annuire…
“I CCCIOVANI DI OGGI NON HANNO VOGLIA DI LAVORAREH”
“TUTTA KOLPAH DEL REDDITO DI FANNULLANZAH”
“AI MIEI TEMPI…”
Eh già.
Poi però chiedo:
COME LI HAI CERCATI? COME LI HAI SELEZIONATI? COME LI HAI INSERITI? COME LI ALLENI? COME LI COORDINI? COME LI MOTIVI AD ESPRIMERE IL PROPRIO MEGLIO?
E tack, smettete di annuire.
Annunci banali, anonimi, tutti uguali, seguiti da colloqui frettolosi, monologhi e non dialoghi che si risolvono inevitabilmente in persone buttate lì, senza presentare a loro il salone… e ai clienti loro.
Se a questo aggiungiamo nessuna regola scritta, nessun piano di crescita, poche riunioni, spesso improvvisate, interrotte o trascinate il tutto non può che tradursi come una mancanza di attenzione alle ambizioni dei singoli e zero obiettivi di gruppo.
Intendiamoci, non tutti commettono tutti questi errori… inesorabilmente, ma non è necessario commetterli tutti per riscontrare problemi.
Anzi.
E allora ecco che, quando faccio riflettere sul fatto che “i giovani” sono solo metà del problema… che l’altra metà è il modo in cui il titolare è troppo “capo” e poco “leader”, è lì che il peggio supera ogni limite.
“LEADER SI NASCE, NON SI DIVENTA!”
Esclamazione di un’infondatezza sconcertante, ma vuoi mettere, aver trovato una giustificazione?! D’altro canto “Se leader si nasce, non è colpa “mia” se io non lo nacqui”, INVECE SÌ.
Anzitutto, DEVI ESSERE PERSONA BEN DIVERSA DA UN SEMPLICE “LEADER”
Inoltre, DEVI FARE IN MODO CHE CHI LAVORA “DA” TE LAVORI “CON” TE E NON “PER” TE.
Ho contribuito a creare centinaia di Imprenditori della Bellezza, molti di loro sono passati dalla paura di avere UN dipendente… ad averne tanti. Ho messo centinaia di apprendisti e lavoranti in condizioni di riconoscere il valore proprio e del proprio mestiere e tuttora mi ringraziano per l’equilibrio e la sintonia con cui vivono ogni giornata in team.
E come capita spesso, ci sono titolari che mi rimproverano perché a loro dire sono troppo dalla parte dei collaboratori (e sbagliano) … come ci sono collaboratori che hanno paura di ciò che affermo su regole e codifiche (e sbagliano).
Mi spiace deludere i cercatori di scorciatoie e di bacchette magiche, ma la verità è che NON C’È UN SEGRETO, NÉ UNA SOLA COSA DA FARE.
Ciò che invece serve davvero (guarda un po’), sono questi due fattori:
Ebbene sì, anche qui.
Serve assumersi la RESPONSABILITÀ di migliorare il rapporto con il proprio ruolo, con capi, collaboratori, colleghi (ehm… a monte serve definire la responsabilità come un’opportunità, anziché come un peso).
Serve partire da se stessi… già, hai letto benissimo: SERVE PARTIRE DA SE STESSI.
Che tu sia capo, collaboratore o collega, puoi star meglio con gli altri solo nel momento in cui stai davvero bene con te stesso, te stessa.
POI, poi, si tratta di pensare al tuo rapporto con “gli altri” e anche qui… NO, non tocca solo e sempre al “titolare”. Affatto.
Molto spesso la qualità dei collaboratori è influenzata dalla qualità dei titolari nella stessa misura in cui la qualità dei titolari è influenzata dalla qualità dei collaboratori (rileggi questa frase, ascoltami).
Durante la #giovediretta di giovedì 01 Luglio (che puoi recuperare cliccando qui)ti ho raccontato un aneddoto accaduto qualche anno fa in sala, con tanti tuoi colleghi, a seguito di una mia affermazione: “ogni titolare ha i collaboratori che si merita” …
Subito, due “antipasti”: il primo per chi ha collaboratori e il secondo per chi lo è…
Insomma… è stata una gran #giovediretta nella quale avete cominciato a Teamizzare!
(indizio: Teamizzare è qualcosa che non riguarda “solo” titolari o collaboratori o colleghi, riguarda le PERSONE… ecco chiarito il titolo dell’articolo).